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Futuro green

Con la propulsione degli ultimi anni verso la transizione ecologica, promossa dalla Comunità Europea e concretizzatasi in Italia nel PNRR (68,6 miliardi destinati alla Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”), le energie pulite e la relativa rivoluzione del nostro modello di consumo sono inevitabili.

Ecco perché si parla sempre più di frequente delle comunità energetiche.

Che cos’è una comunità energetica?

Una comunità energetica è un insieme di cittadini e/o imprese in libera associazione che attraverso un accordo formale realizzano e mettono in opera le infrastrutture energetiche necessarie per produrre energia pulita da fonti rinnovabili (da qui il nome CER, Comunità Energetiche Rinnovabili) per favorirne l’utilizzo localizzato all’interno della stessa comunità, riducendo la richiesta alla rete “ordinaria”.

La contemporaneità fra l’energia prodotta dalla comunità e l’istantaneo consumo da parte dei suoi membri viene premiato con un incentivo del GSE pari a 110 euro/MWh. Per massimizzare il beneficio dell’incentivo è fondamentale inserire nella comunità non solo cittadini, ma anche enti con importanti consumi diurni.

Questo meccanismo di autoconsumo fra soggetti differenti all’interno della comunità energetica è di tipo virtuale, non implica nessuna modifica impiantistica ai soggetti partecipanti: continueranno a pagare esattamente la stessa bolletta; il beneficio economico della CER si traduce in un bonifico di fine anno in cui la comunità divide i suoi utili con i suoi soci, con le modalità stabilite in uno statuto scritto dagli stessi.

Le leggi che regolamentano la creazione delle CER (Decreti legislativi 119 e 210 del 2021; Decreto Milleproroghe, in particolare articolo 42-bis, che introduce la possibilità di creare le Energy Community e di formare progetti di autoconsumo collettivo di energia proveniente da fonti rinnovabili) incentivano l’incontro di realtà anche molto diverse tra loro: residenti di un condominio o in villette di quartiere, aziende, enti di terzo settore possono insieme costituire una CER.

Questa libertà agevola la creazione di queste comunità, unendo le forze e dando accesso anche ai privati cittadini a spazi e risorse che, singolarmente, sarebbero inaccessibili. Inoltre, permette a comunità (cittadine o rurali) di ricostruire una rete informale di relazioni, un tessuto sociale, che incentiva tutta una serie di connessioni, al di là di quella funzionale dell’accordo per la costituzione della CER: un aspetto fondamentale, soprattutto dopo l’isolamento generato dalla pandemia.

L’Electricity Market Report dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano prevede la nascita di circa diecimila comunità energetiche nei prossimi cinque anni.